S’ode ancora il mare (Quasimodo)

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S’ode ancora il mare

Già da più notti s’ode ancora il mare,

lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.

Eco d’una voce chiusa nella mente

che risale dal tempo; ed anche questo

lamento assiduo di gabbiani: forse

d’uccelli delle torri, che l’aprile

sospinge verso la pianura. Già

m’eri vicina tu con quella voce;

ed io vorrei che pure a te venisse,

ora, di me un’eco di memoria,

come quel buio murmure di mare.

 

Quasimodo

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Vi racconto il mio giardino

Giovanna Foresio


Nel mio giardino ci sono diversi fiori, alcuni nascono spontanei, altri naturalmente li ho piantati o seminati io. Quando posso faccio un giro controllando come stanno, chi è appena nato, chi ha voglia di uscire, ma ancora non ce l’ha fatta, talvolta li taglio, ma solo se stanno per sciuparsi ed è in arrivo un temporale.
Le regine secondo il sentire comune sono le rose, fiori naturalmente  romantici che, ben protette dalle loro spine, si schiudono attorcigliandosi languidamente nel loro sentimento. Le rosse quasi vogliose e passionali, le rosa che sembrano sussurrare delicatamente il loro amore e poi le bianche. Da me fiorisce ora, dopo qualche anno di fatica e di stenti dovuti all’ambientazione, una qualità chiamata “iceberg “, molto delicata, con i petali sottilissimi ed un aspetto virginale con cui sembra dire trattami delicatamente e con dolcezza perché basta un leggero soffio di vento e perdo i petali insieme…

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Una piccola teoria

My life in a Book

312216

“…La gente tende  a notare i colori di una giornata solo all’inizio e alla fine, ma per me e’ chiaro che in giorno si susseguono un’infinita’ di sfumature e tinte, in ogni istante.

Una singola ora puo’ essere composta da migliaia di colori diversi.

Gialli cerei, azzurri plumbei. Tenebrosa oscurita’.

Nel mio lavoro mi picco di notarli tutti…”

Storia di una ladra di libri

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